Chapter 20- Maya

Mi piace Dylan Thompson.
Cosa?
No.
Mi volto per guardare Dylan, il suo braccio sfiora il mio. Abbasso lo sguardo.
Maya, idiota che non sei altro. Come fa a piacerti Dylan? E' un playboy, un pervertito, uno stupidissimo ed irritante stronzo. Perchè ti piace?
Beh, non ti ha fatto nulla di male ed è sexy da morire.
Sospiro e appoggio la testa sull poggia-testa del sediolino, sollevando lo sguardo verso il tettuccio del pullman.
Che ho che non va?

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Arriviamo circa una mezz'ora dopo e scendiamo dal pullman. Ci mettiamo in fila per avere un biglietto da Mr. Greene poi entro nel parco con Ruby, dopo che la mia borsa è stata controllata per assicurarsi che non portassi armi o cose del genere.
"Quale facciamo per prima?" chies Ruby con un sorrisone.

**

Dopo essere andate su diverse giostre era già l'una di pomeriggio. "Andiamo a pranzare." dico, morendo di fame, perchè non avevo fatto colazione. Sì, mamma, lo so che la colazione è il pasto più importante della giornata, ma la mia priorità non è proprio la colazione.
Andiamo nell'area ristoro del parco, che ha molto tipi diversi di ristoranti che hanno diversi tipi di cibi. Aspetto in fila con Ruby per prendere le chip n dip. Aodro questo posto.

Una mano si fa strada sulla mia vita e mi avvolge, spostandomi di fianco alla persona a cui apparteneva la mano. Alzo lo sguardo e vedo Dylan, il suo tocco mi manda scintille per tutto il corpo.

Ugh, perchè ha quest'effetto su di me? E' come se avere una cotta per qualcuno faccia sembrare ogni minima cosa che succede così importante. Per esempio, mi sta sorridendo, solo sorridendo ed io ho le farfalle nello stomaco. Ha, sono fottuta. Voglio dire, fregata, scusate il mio francese.

"Hey, nerd." dice Dylan. Roteo gli occhi e sposto la sua mano, avanzando nella fila. Ruby continua a guardare Sebastian che parla con Ryan e arrossisce.
In caso vi foste dimenticati chi è Ryan, è l'altro migliore amico sexy e adorabile di Dylan.

"Se hai intenzione di shippare Daya allora io shippo Rubian o Sebby. Scusami, non sono brava quanto te con i nomi delle coppie quindi dovrai accontrnatarti di questo. Sebby è già un nome da ship anche se non lo combino con il tuo." dico a Ruby.
Dylan appoggia il mento sulla mia spalla, il suo fiato contro la mia pelle nuda mi fa rabbrividire. Mi sposto di lato, facendolo traballare un po'. Mette il broncio. "Non mi hai detto nulla, mi stai ignorando?" chiede Dylan. Ma dai, Sherlock, sono diventata muta all'improvviso. Roteo gli occhi e sposto il viso dall'altra parte.

Perchè lo sto ignorando?
1) perchè non sapeva nemmeno il mio nome ed io sapevo il suo dalla terza elementae.
2) perchè mi piace quindi devo superare queta stupida cotta standogli il più lontano possibile, ma non renderà la cosa semplice.

Non sono una di quegli stupidi personaggi dei libri che si rendono conto di provare qualcosa per un ragazzo solo a pochi capitoli dalla fine, no, sfortunatamente, sono troppo realistica e so quando mi piace un ragazzo. Mi piace Dylan. Anche se non ricambierà mai. Almeno posso ammeterlo.
Dopo aver preso il cibo, Ruby cerca un tavolo e sfortunatamente, Dylan ed i suoi delinquenti ci seguono. Non dice nulla per tutto il tempo, ovviamente sapeno che non ha senso cercare di parlare con me.
"Volete andare su altre giostre?" dice Ruby mentre giriamo per il parco. Sembra che Dylan, Sebastian e Ryan sarebbero restati con noi. "Sì! Andiamo a quella che si chiama 'rivoluzione'." dice Ryan, sorridendo.
"Ho appena mangiato, non ci salgo nemmeno morta." dico, sedendomi su una panchina vuota accanto alla fila per salire sulla giostra. "Resto con lei, non sono pronto per delle giostre che girano così tanto." dice Dylan, accigliandosi verso la giostra.
"Certo, potete restare qui soli soletti, insieme." dice Ruby, sorridendomi e facendomi l'occhiolino. Roteo gli occhi e le faccio la linguaccia. Maturo, lo so.
Dylan si siede sulla panchina insieme a me, più vicino di quanto ce ne fosse bisogno. Mi sposto un po' per allontanarmi da lui. Perchè non può capire che non voglio mi stia accanto? Beh, in realtà lo voglio, ma allo stesso tempo no. Ha senso, okay?

Dylan si avvicina. "Sei arrabbiata perchè non sapevo il tuo nome?" chiede. Distolgo lo sguardo da lui, puntandolo sul suolo.
Mi avvolge le braccia intorno alla vita, facendomi esplodere le farfalle nello stomaco. "Mi dispiace, Maya." mi sussurra dolcemente in un orecchio.
Maya. Anche il modo in cui diceva il mio nome mi faceva sorridere.
Sono fo- fregata.